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Hotel Chevalier

by Hotel Chevalier

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1.
Gentile maestro, ho letto il suo libro, era lento deciso, qualcosa di pulito. Strutture wagneriane per un amor finito, ed un gusto naturale per il caos. Allora mi chiedo maestro, dove son finite quelle valvole d’acciaio, quelle che un sol film di Romher trasforma in lacrime. Come i romantici che non han creduto mai alla democrazia. O come i preti che han sempre visto l’oro nelle nostre nevralgie…nevralgie… Moi Je Jou, maestro, la sua è un’intuizione magistrale, ho visto Longhi darle del maiale, o era lei che con quel suo modo di fare ha fatto a pezzi l’arte prima di cominciare. A capire che questa si muove nelle strade. Più o meno come fa un bimbo che gioca in un cortile…in un cortile… Mi chiedo se la sua arte non sia meccanica, elettrotecnica, termodinamica, fisica atomica… Vorrei conoscere il battito mutato nel polso delle vene… E Poi: Capire Kandisky, rifiutare Tarkovsky, cavalcare l’ardore futurista, senza cadere da cavallo come fece Marinetti… O era Boccioni? Ed i romantici muoion quasi tutti in bello stile…
2.
Trota 03:33
La politica non fa per me, ma per mio padre sarebbe proprio un'insanabile delusione. Quindi io sto bene anche qui, all'Osservatorio con ambigua e sterile partecipazione. Niente di particolare il mio prezioso contributo ad una nazione che se fosse uomo spaccherei il culo. L'intellettuale grida disgustato, disfattista: me ne sbatte un cazzo, voglio essere populista. Ma se ti incontrassi, ti sposerei sulle rive del Dio Po. Tra zanzare e sassi, suggellerei il mio celtico Amor, il mio amor... No, non tifo la nazionale ai prossimi mondiali. Adoro i figli di Maometto denigrati sui giornali. No, la scuola no!, la lascio a te: bocciato tre volte tre. Ma l'università non serve, dice il ministro. Ma se ti incontrassi, ti sposerei sulle rive del Dio Po. Tra zanzare e sassi, suggellerei il mio celtico Amor. Cara non preoccuparti, non sciuperò la mia verde opinion. E questo mondo infame di comunisti e culattoni sparirà, sparirà...
3.
Preferisco essere anonimo agli occhi tuoi, che conformarmi alle passioni che hai. Mocassini in piedini vanitosi; guarda questi, così scialbi: presuntuosi! La politica non ha estetica. Ho appeso un Andy Warhol in camera. La politica non ha estetica, ma ho appeso un Andy Warhol in camera. Tieniti pure i tuoi british cliché, il tuo dandismo, la tua musica indie rock... che io mi do alle sagre, al buon vino, a un vecchio disco di liscio romagnolo D.O.C. Depressioni ed erotismo onanista. Si sa che il Pop è auto-citazionista. Ho letto tutti gli Scritti Corsari, e mi libero da questi luridi maiali. La busta del supermercato Coop è in realtà una borsa fashion ultra shock. Vita in bianco e nero, Nouvelle Vague. É sempre vita in bianco e nero! Tieniti pure i tuoi british clichè, il tuo dandismo, la tua musica indie rock... che io mi do alle sagre, al buon vino, a un vecchio disco di liscio romagnolo. Tieniti pure i tuoi british clichè, il tuo dandismo, la tua musica indie rock... che io mi do alle sagre, al buon vino, a un vecchio disco di liscio... che mi rallegro un po'.
4.
Mi racconti sempre di quel viaggio sorprendente Finanziato dal Partito nell’agosto del 73. Direzione: Unione Sovietica. Il nonno era un bell’uomo con gli occhiali I baffi e l' MT, pochi soldi in tasca lui soffriva Di dolori intestinali. Medici, dottori, alchimisti, chiromanti Non c’è niente da fare Politici, architetti, professori, paraurti Non c’è più niente da fare Ho visto Eisenstein 38000 volte Forse lui sì lui sì che ci salverà La carrozzina cade fra fucili e 1000 botte D’inverno quel palazzo poi si spaccherà. Il 14 Ottobre 1980, Berlinguer La Fiat, la FIOM, i tuoi capelli con la riga Si scompigliavano. Da quel viaggio scroccato, risucchiato al partito I dolori intestinali Di questa modernità si sa… Sono spariti, svaniti, sfumati, crollati Come quel muro che d’autunno È sparito, svanito, sfumato, crollato, MORTO. Ho visto Eisenstein 38000 volte Forse lui sì lui sì che ci salverà La carrozzina cade fra fucili e 1000 botte D’inverno quel palazzo poi si spaccherà. ITALIA – UNIONE SOVIETICA 1988 4 – 1 UNA SCONFITTA!!! ITALIA – REPUBBLICA DEMOCRATICA TEDESCA 1969 3 – 0 UNA SCONFITTA!!! BISOGNA FARE IL TIFO PER OGNI SQUADRA DELL’EST, PER OGNI SQUADRA DELL’EST !
5.
Mio fratello non ce la fa più E sbarca ad Amsterdam. Per recuperar vitalità, un vuoto a perdere in un contesto come questo fatto di banalità: provincia asettica. Mio fratello non ce la fa più E corre ad Amsterdam Per realizzare n sogno Messo in fondo all’anima. E io che gli credevo Intonavo Ciampi: hai tutte le carte in regola… partirei insieme a te ma qui c’è sempre qualcosa che mi trattiene partirei insieme a te ma qui c’è sempre un qualcosa per me Mio fratello non ce la fa più E vive ad Amsterdam. Artista squattrinato: la sua più grande velleità . e fuma erba e beve tè dentro ad un coffee shop. Proclama una rinata new age partirei insieme a te ma qui c’è sempre qualcosa che mi trattiene partirei insieme a te ma qui c’è sempre un qualcosa per me dardo scoccato fighetto annientato ridevamo insieme così con la giusta offesa e l’ingenua pretesa di cambiar le cose di qui. Dardo scoccato fighetto ammazzato Ridevamo insieme così Ma la vita sorprende e cambia in un niente. E tu te ne vai via da qui. Mio fratello non ce la fa più E sbarca ad Amsterdam E lascia un cuore triste Chiuso in una camera. Ride dicendomi che avrà tremila bionde Ma so che solo lei gli mancherà.

about

Registrato in un luglio sudato.

L’Hotel Chevalier apre le porte al pubblico nell’ancora caldo autunno 2011.

Completamente autoprodotto, Hotel Chevalier è il primo Ep della band con base a Bologna.

Dopo aver passato l’estate rinchiusi nel Soundlab Studio di Bologna, escono allo scoperto con cinque tracce scelte tra le più significative del loro intenso repertorio.
I testi rispecchiano l’anima cantautorale della band e spesso sono stravolti da un energico sound elettrico e sintetico che si spinge fino ai confini dell’electro.

“Dolori intestinali” è un intimo racconto di viaggio nella defunta modernità della Guerra Fredda e vede l’incursione alla voce di Lodo Guenzi, leader de Lo Stato Sociale.
“Renato Barilli” è il singolo scelto che, prendendo spunto dal noto (e amato) critico d’arte: vuole essere una riflessione sui clichè che ruotano intorno agli intellettualismi culturali.

Gli Hotel Chevalier hanno il dono di criticare e toccare con il sorriso sulle labbra i tanti tasti dolenti del nostro Bel Paese, come in “Trota” dove si decanta con ironia un amore padano, o in “Sono alternativo” che prende di mira i “piedini vanitosi” dell’estremismo indie.

Esordio pienamente popolare quello dei Cavalieri che, oltre all’autoproduzione, hanno scelto di affidarsi alla rete come trampolino di lancio: l’album sarà infatti disponibile in free download per alcune settimane e definitivamente in streaming sui migliori portali.

L’Artwork dell’Ep è stato curato da Stefania Cariati, poliedrica giovane artista in bilico tra collaborazione con il mondo musicale e dell’arte visiva.

credits

released October 1, 2011

Hotel Chevalier è un coagulo sociale e politico. Un Pop Electro, più che Electro Pop, dalle tinte variegate e sfumate, dai testi ironici e piccanti. In giro sotto i portici di Bologna dal 2009, Nino (voce, chitarra acustica), Alex (chitarra elettrica), Mat (tastriere e synth), Franz (basso e programmazione), hanno recentemente vinto il Campania Eco Festival, calcando lo stesso palco dei Marta sui Tubi. Sono stati selezionati per numerosi concorsi e festival, tra i quali Edison change the music, Sotto La Luna, Suoni Paralleli… Nell’ottobre 2011, vede la luce il loro primo Ep autoprodotto e omonimo, contenente cinque fra i brani più rappresentativi della band. L’ep vede la partecipazione speciale de Lo Stato Sociale.

Hanno suonato in questo ep:

Nino Ciglio: Voce
Alessandro De Nicola: Chitarre elettriche
Matteo Di Cintio: Tastiere, Synth, Back Vocal
Francesco Mazzi: Bass, synth e drum machines
Lodo Guenzi: Back Vocal in Dolori intestinali

Artwork: Ida Veltri, Nino Ciglio, Stefania Cariati, Gianmichele Candelise

TNX to everyone who has made all of this possible.

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Hotel Chevalier Bologna, Italy

Hotel Chevalier è un coagulo sociale e politico. Un Pop Electro, più che Electro Pop, dalle tinte variegate e sfumate, dai testi ironici e piccanti. In giro sotto i portici di Bologna dal 2009, Nino (voce, chitarra acustica), Alex (chitarra elettrica), Mat (tastriere e synth), Franz (basso e programmazione), hanno recentemente vinto il Campania Eco Festival. ... more

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